Title Image

Miguel Sbastida

Miguel Sbastida

15 July - 5 September 2022
Opening 15 luglio, 18:30
EXHIBITION EXHIBITION EXHIBITION
EXHIBITION EXHIBITION EXHIBITION

La mostra

Il secolo scorso è stato testimone della massima affermazione e del collasso di visioni antropocentriche del mondo. L’ideologia dalla distinzione qualitativa e ontologica tra umano e non umano è stata abbattuta dalla crescente consapevolezza del nostro impatto sulla natura. Sappiamo ora che siamo uniti e confusi con il mondo materiale che ci circonda, al pari di animali, piante e funghi. In un’epoca, l’Antropocene, in cui “la scienza ha constatato l’impossibilità di distinguere materialmente e geologicamente il pianeta e la sua vita da quella dell’umanità, essi appaiono come soggetti, presenze, forme alternative dell’io.” Oggi sono proprio le scienze umane ad affermare l’esigenza improrogabile di un cambio radicale di prospettiva. Other Voices Share the Same Story (Altre voci condividono la stessa storia) è la prima mostra personale in Italia di Miguel Sbastida e propone una collisione nel tempo e nello spazio tra i linguaggi di molteplici materialità, sia viventi che animate. La mostra mette in relazione tre progetti sviluppati nel corso degli ultimi anni, ovvero una serie di dipinti realizzati dal ritiro dei ghiacciai in Islanda, sculture fossili di corallo che fungono da indicatori del passare del tempo, raffigurazioni grafiche di due specie di piante che fioriscono fuori stagione nel continente antartico e un’installazione a pavimento che raffigura l’idrografia del fiume Po.

Other voices share the same story​

Attraverso la stratificazione attiva di progetti precedenti e interventi site- specific realizzati durante il periodo di residenza presso VOGA, la mostra getta luce sul concetto di Cambiamento Climatico come fenomeno iper e interconnesso attraverso il tempo e lo spazio. Spesso percepito come una forma invisibile di lenta violenza che ha un’eco in luoghi distanti e sconnessi del pianeta, il cambiamento climatico è una storia in atto che può essere raccontata attraverso le voci dei nostri simili non umani. Un fenomeno che collega la storia della siccità a quella del ritiro dei ghiacciai, quella del fiorire delle piante a quella della salinità degli oceani e a quella degli ecosistemi delle barriere coralline oceaniche di tutto il mondo. Diramandosi da luoghi apparentemente lontani, i lavori di Sbastida ci riportano a urgenze vicine e ci impongono di mettere in discussione i concetti affermati di distanza e interdipendenza, così come le pratiche antropocentriche consolidate con le quali ci rapportiamo al mondo naturale. Nel suo periodo di residenza in Puglia, Sbastida ha scelto di calare la sua ricerca nella torrida estate mediterranea, dando il via a una conversazione i cui attori non umani raccontano “della soggettività di piante, animali, pietre o suoli e della loro capacità oggettiva di agency”: punto di partenza fondamentale di ogni pensiero che voglia definirsi consapevole, plurale ed ecologico.

Biografia

Miguel Sbastida (1989, Spagna) è un artista visivo transdisciplinare il cui lavoro spazia dall’installazione, alla performance situata, al video, per indagare intersezioni tra fenomeni geologici, ecologie culturali e cambiamenti climatici. I suoi progetti si inseriscono in una ricerca altamente concettuale che guarda alla geo-poetica della materia, del tempo e dei processi ambientali, traendo ispirazione da posizioni e prospettive scientifiche, eco-critiche e filosofiche post-umanistiche. Scienze naturali, attivismo ambientale e studi post-coloniali integrano la pratica di Sbastida e lo scopo di utilizzare l’arte come apparato di analisi epistemologica e punto di partenza per attivare forme di trasformazione sociale. Lavori e progetti dell’artista sono stati esibiti a livello internazionale in sedi come Zhou B Art Center, ARCO Madrid, Locust Projects, Korea Foundation Gallery Seoul, CDAN Museum, BOZAR Bruxelles, Laboral Gijon, Matadero Madrid, Chicago Sullivan Galleries, Es Baluard, Netherlands Institute for Media Art. Ha conseguito un MFA presso la School of the Art Institute of Chicago (2015-17) e un BFA presso l’Universidad Complutense di Madrid (2007-12). Parte del suo lavoro può essere trovato in istituzioni tra cui la School of the Art Institute of Chicago Joan Flasch Collection, l’Asia Culture Institute of South Korea, Harvard University, la DKV Collection, la BilbaoArte Foundation, la Oneminutes Foundation Netherlands e il MoMA Franklin Furnace Artist’s Book collection.
Tags:

claanto2@gmail.com