Marco Vitale
04 - 06 Giugno 2023
TRANSWESTERN
Il 4 giugno 2023 alle ore 19 apre negli spazi di VOGA Art Project a Bari Cloe, mostra personale di Marco Vitale. La mostra è una dedica a Cloe Bianco, professoressa transgender morta suicida lo scorso anno dopo aver subito un’ingiusta revisione di ruolo all’interno della scuola in cui lavorava, a seguito del suo coming out come persona trans. La mostra parte dalla figura di Cloe per spostarsi nello spazio e nel tempo affrontando la questione dell’identità di genere da un punto di vista non-occidentalocentrico. La mostra mette quindi al centro la percezione delle persone transgender all’interno di culture differenti da quella occidentale, rivelando la qualità relitiva ed arbitraria della prospettiva occidentale. Vitale presenta negli spazi di VOGA un’installazione site specific e una performance che si svolgerà durante l’opening. La mostra sarà visitabile su appuntamento fino al 6 giugno.
Dalle note dell’artista:
“A Cloe Bianco. Al fuoco che investe e sorpassa le anatomie. Al solo fuoco di cui si è vestita.
Nate in un corpo anatomicamente maschile, si identificano come donne: sono rispettate e chiamate Calabai in Indonesia, Yimpininni in Australia, Muxe in Messico, Fa’afafine nelle Isole Samoa, Dees in Tailandia, Hijras in India, Meti in Nepal, Ayagigux nelle Isole Aleutine, e in Nord America A’yai-kik-ahsi dai Siksika, Iskwêhkân dai Cree, Winkte dai Lakota, Nádleeh dai Navajo, Ikwekaazo dagli Ojibwe, Lhamana dagli Zuni… e ancora e ancora, in una sorellanza che come un tirante avvicina i quattro angoli del globo.
Il binarismo di genere non è un canone universale, ma un costrutto coloniale. Più scavi nel tempo, più vaghi per le geografie e più si realizza non l’immagine naturale di un binomio, ma una doppia castrazione imposta sulla natura. È tempo di scavare, recuperare, ricordare che cosa è intimamente un essere umano, un animale, una pianta, una pietra: i loro versi, i loro sessi, i loro sensi – il cangiante e ciò che è attraversato. Tutto ciò che possiamo realmente dire sia nostro in quanto umano”.
Marco Vitale (Brindisi, 1992) è artista e curatore. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali come This Less is Gesture (Edicola Radetzky, Milano, a cura di Like a Little Disaster) e Cries the man in the blue garden (Progetto, Lecce, a cura di Jamie Sneider) e in collettive come In sei atti (Fondazione Morra, Napoli, cura di Cesare Pietroiusti). Tra i suoi ultimi progetti: Arcipelago di sorelle, performance presentata negli spazi di Progetto; The desert we sang so long, pièce ideata con Marco Musarò, curata da Giuseppe Arnesano e svoltasi in occasione di Palai (progetto delle gallerie Balice Hertling e Ciaccia Levi); La Libellula, performance eseguita a Palazzo delle Esposizioni durante La Quadriennale di Roma 2020, nella mostra Domani, Qui, Oggi a cura di Ilaria Gianni. Nel 2021 fonda insieme ad Ambra Abbaticola la residenza d’artista CANI. Vive a Lecce, dove ha collaborato con realtà come PIA, linea e Progetto.